"ACCADDE DOMANI" - Un anno di Cinema Italiano

  

  Martedì  15  Giugno
 il regista ALESSANDRO ARONADIO e lo sceneggiatore MARCO BOSONETTO

presenteranno il loro film 
 DUE  VITE  PER  CASO    

 L'Incontro con gli AUTORI  avverrà dopo la proiezione del film alle ore 23 circa

ALESSANDRO

ARONADIO

Biografia

Filmografia

MARCO

BOSONETTO

Biografia


Le opere

 


Italia  -  88' -  Drammatico

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Trama:
Hai poco più di vent'anni e la tua vita è un supermercato di possibilità infinite, basta allungare la mano e scegliertene una. Dicono. Però una sera di pioggia la tua auto ne tampona un'altra, quella di due poliziotti in borghese, e tu finisci in questura perché non sei stato buono mentre loro ti pestavano. E da quella sera la tua vita non è più la stessa. Anche se frequenti il solito pub, l'Aspettando Godard, e ti metti con la barista più carina, anche se hai un amico che riesce sempre a sdrammatizzare tutto e una famiglia che ti vuole bene. La rabbia continua a scavarti dentro, a dirti che della tua vita non hai scelto un bel niente. E che sei stufo di aspettare. Oppure la stessa sera di pioggia la tua auto frena in tempo e non tamponi i poliziotti. La tua vita non è sconvolta dalla violenza. Continui a curare le piante nel vivaio dove lavori e a farti ridere in faccia dal padrone quando gli chiedi un aumento. Frequenti il solito pub, forse ti piace la barista, ma ti metti con una cliente del vivaio, una ragazza di buona famiglia. Nessuno se ne accorge, neanche il tuo migliore amico, che sdrammatizza sempre tutto, ma qualcosa non smette di scavarti dentro, di dirti che della tua vita non hai scelto un bel niente. E che sei stufo di aspettare.

Due vite per caso è l'opera prima del regista Alessandro Aronadio. Film che è stato presentato con successo di pubblico e critica all'ultimo Festival di Berlino e che uscirà nelle sale il 7 maggio in sole 20 copie. La storia è una sorta di Sliding Doors all'italiana; ma più che concentrarsi sulle scelte che il protagonista, Matteo (Lorenzo Balducci) potrebbe fare, visualizza quello che, in realtà, è il Caso a proporre a questo giovane vent'enne. Un ragazzo come tanti, precario che lavora presso un fioraio, guadagnando 600 euro al mese (ed, in teoria, non potrebbe nemmeno lamentarsi). Una notte di aprile, mentre sta accompagnando un suo amico al pronto soccorso, tampona la macchina di due poliziotti in borghese, che pestano i due ragazzi senza una vera e propria motivazione. Ma se Matteo fosse riuscito a premere in tempo il pedale del freno, la sua vita sarebbe stata diversa? Si, la sua vita sarebbe stata leggermente diversa. Avrebbe cambiato lavoro, avrebbe scelto una ragazza diversa. Ma i suoi sentimenti e le sue idee sarebbero rimaste, inevitabilmente, le stesse. Liberamente ispirato da un racconto di Marco Bosonetto "Morte di un adolescente perplesso", il film esprime la condizione giovanile degli anni 2000. Giovani non ancora formati che cercano sicurezze nel gruppo, omologandosi agli altri e nell'amore, che tuttavia non risponde alle loro esigenze. Si racconta dell'Italia, dove i giovani sono costretti ad una condizione di costante attesa, senza risposte in cui, purtroppo, spesso, si tende ad accettare tutto pur di sopravvivere. Osservazione sul precariato fotografato dagli occhi di un ragazzo estremamente silenzioso che cova dentro di sé un'enorme quantità di rabbia che poi, alla fine, sfocerà contro sé stesso. Al posto delle sue parole , ad urlare la sua ira è la musica, composta da Louis Siciliano. Musica tecnicamente complessa ma sufficientemente semplice da colpire i sentimenti primordiali dell'uomo. Alessandro Aronaldo, quindi, ci dà una sua interpretazione degli ultimi eventi che hanno caratterizzato la società dei giorni nostri (nel corso del film ci sono spesso riferimenti al G8 e alla morte di Raciti), sfruttando il mito di 'Aspettando Godot' e l'ultima scena del film più autobiografico di Fancois Truffaut, I quattrocento colpi dove il piccolo protagonista, Antoine Doinel, raggiunge alla fine la libertà e guarda diritto negli occhi lo spettatore con la sfacciataggine di chiedergli 'Con che coraggio ora potresti giudicarmi?' Ed, in effetti, noi come potremmo mai giudicare le scelte di Matteo, un ragazzo come tanti costretto a sopravvivere... (di Francesca Casella  Cinema4Stelle)