Che bello che il nostro piccolo “Selfie" sia stato inserito
nella programmazione di MioCinema.it! Questo mi suscita varie
emozioni. Perché penso agli altri titoli che ne fanno parte, film
che hanno vinto Palme d’Oro, Premi Oscar... e ciò naturalmente mi
inorgoglisce. Perché penso che dopo tanti anni la mia strada
incrocia di nuovo quella di Lucky Red, che quindici anni fa, tra
titoli che hanno fatto la storia del cinema, ha distribuito anche il
mio primo documentario lungometraggio, "L’Orchestra di Piazza
Vittorio". Andrea Occhipinti ha saputo allora rischiare su un
progetto coraggioso e innovativo, come penso e spero accadrà con
Miocinema, se davvero riuscirà ad aiutare le sale che sostengono il
cinema indipendente. Si, sono tra i convintissimi che il luogo
ideale dove vedere (e sentire) un film, sia la sala, virus
permettendo. Anch’io, nel mio piccolo, animo un piccolo ostinato
cineclub, l’Apollo 11 di Roma, dove programmiamo titoli indipendenti
che spesso non trovano spazi nei circuiti più strutturati. Credo e
spero che MioCinema possa tenere vivo l’amore per la sala, che possa
lavorare con e per le sale, concretamente, in attesa che non sia più
necessario essere obbligati a stare a casa per vedere un film, ma
che quella rimanga un’opportunità in più, per rivederlo, o per
vederlo quando in sala non c’è più. Mi emoziona, infine, l'idea che
a presentare il film insieme a me, ci sarà una donna meravigliosa
come Luciana Castellina, una delle intellettuali italiane più
importanti, sempre in lotta contro ogni tipo di discriminazione
razziale, sociale, di genere, e con lei Fabio Ferzetti, uno dei
critici italiani più autorevoli, peraltro uno dei giurati che
premiarono uno dei miei primi lavori in un festival di corti più 25
anni fa. Il corto si intitolava "Opinioni di un pirla” e anche
quello era molto "auto-biografico"... (Agostino Ferrente)
È senza dubbio uno dei film più apprezzati di questa stagione,
come ha appena confermato il David di Donatello per il Miglior
Documentario, il più importante premio assegnato dal cinema
italiano, che Selfie di Agostino Ferrente (già autore dell’acclamato
‘L’Orchestra di Piazza Vittorio’ e, con Giovanni Piperno, de ‘Le
cose belle’) ha conquistato a coronamento di un anno trionfale:
presentato in prima mondiale al Festival di Berlino, finalista agli
EFA, designato come “Film della Critica” dal Sindacato Critici
Cinematografici, vincitore di oltre 15 riconoscimenti in festival
nazionali ed esteri, acclamato dalla stampa italiana e
internazionale. Un documentario che riesce a riportare tanto una
cronaca e una realtà sociale, quanto a raccontare delle vite vere,
intimamente, in modo coinvolgente, con commozione ed entusiasmo. In
modo ‘spettacolare’ si direbbe, se non fossero vite profondamente
reali. Partendo dalla vicenda individuale e tragica di un ragazzino
di 16 anni, Davide Bifolco, colpito a morte durante un inseguimento
da un carabiniere che lo aveva scambiato per un latitante. E dal
ricordo che ne fanno due suoi amici, Alessandro e Pietro, dentro al
Rione Traiano di Napoli, che accettano la sfida del regista di
raccontare la loro quotidianità, i sogni, le difficoltà e
aspirazioni, riprendendosi con un cellulare sotto la sua direzione.
Un selfie cinematografico che instaura un rapporto tra i ragazzi, il
regista, e un piccolo mondo pieno di quella umanità spesso offuscata
dai pregiudizi di una stampa interessata solo agli aspetti bui, che
magicamente diventa universale. Un potente congegno emotivo che ha
saputo conquistare spettatori ovunque.
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