* F I L M - E V E N T O *
MARTEDI 11 FEBBRAIO ore 21,00
In Versione Originale Sottotitolata
In collaborazione con Amnesty - Piacenza
Di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel
Szor
Palestina/Norvegia
- DocuFilm - 96 minuti
NOMINATION OSCAR
'Miglior Documentario'
PREMI 'MIGLIOR
DOCUMENTARIO' :
Al Festival di Berlino
European Film Award
Gotham Independent Film Awards
National Society of Film Critics Award
New York Film Critics Circle Award
National Society of Film Critics Award
Quattro attivisti adottano un linguaggio in sintonia con
il loro tempo, dando vita a un racconto sofferto che
supera la semplice narrazione per trasformarsi in
qualcosa di più viscerale.
Inevitabilmente, quando il
cinema esplora a fondo le ferite purulente dei
conflitti, le reazioni si dividono tra il rifiuto totale
di una causa legittima e il tentativo di comprendere le
radici profonde che hanno dato origine al conflitto
stesso. No Other Land, invece, è un film che,
come nessun altro, ha in se stesso la propria
giustificazione. Girato in condizioni di pericolo, in
quel lembo di –terra di nessun altro- durante
un invasione militare israeliana, il racconto non
concede spazio a lunghe riflessioni e ci trascina
direttamente nel cuore del conflitto, e mentre Farha
aspettava e guardava il mondo esterno attraverso delle
fessure, come se le case di Masafer Yatta crollassero
attorno a noi. Al centro, la straordinaria figura di
Basel, che corre col fiato corto schivando pallottole e
si nasconde dietro le rocce in attesa che il nemico si
dilegui. Intorno a lui, le figure inconsapevolmente
cariche di valore simbolico del giornalista israeliano
Yuval e la sua dignità brutalmente calpestata, le donne
che si disperano e i bambini che tremano mentre le ruspe
demoliscono la loro scuola. I giovani attivisti filmano
e poi postano tutto, nella speranza (e nell’illusione),
come dice Basel, che il paese ‘salvifico’,
arrivi a liberare, proteggere o migliorare una
situazione critica. La regista giordana Darin J. Sallam aveva già affrontato il tema della nakba (l’esodo forzato della popolazione arabo-palestinese) nel suo film d’esordio Farah (2021), che raccontava i sogni di un’adolescente distrutti dalla violenza. Ma Farah è ambientato nel 1948, e dopo più di mezzo secolo ciò che più colpisce è che il tempo in cui è ambientato No Other Land è il presente, e lo spazio è ancora quella barriera tra Cisgiordania e Israele, dove, proprio come allora - e tuttora anche nella Striscia di Gaza - giorno dopo giorno, si polverizzano i sogni, si disperdono le speranze e si spengono le illusioni. (Matteo Di Maria) |
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F I L M - E V E N T O *
MARTEDI 18 FEBBRAIO ore 21,00
In Versione Originale Sottotitolata
MERCOLEDI 19 FEBBRAIO ore 21,00
In Versione Doppiata
Cina - Drammatico - 89' minuti
In The Mood For Love - 4K, capolavoro di Wong Kar-Wai, di nuovo al cinema con Lucky Red in occasione del suo 25° anniversario come evento in Febbraio.Il film, ormai cult assoluto, è stato presentato nel 2000 al Festival di Cannes, dove ha ottenuto il premio per la miglior interpretazione maschile a Tony Leung e il Gran Prix per la fotografia di Christopher Doyle ed è stato restaurato nel 2021 dall'Immagine Ritrovata di Bologna e dalla Criterion, sotto meticolosa guida del regista.Sinossi : Hong Kong, 1962. Chow (Tony Leung), redattore capo di un quotidiano locale, trasloca con sua moglie in un nuovo appartamento situato in un immobile abitato per lo più da persone della comunità di Shanghai. Incontra Li-zhen (Maggie Cheung), una donna giovane e molto bella che si è appena trasferita lì insieme a suo marito. La donna lavora come segretaria in una ditta di esportazioni, mentre suo marito è rappresentante per conto di una società giapponese, pertanto viaggia frequentemente per affari. Dato che anche sua moglie è spesso fuori casa, Chow trascorre molto tempo in compagnia di Li-zhen. Si ritrovano spesso a giocare a mah-jong o a discutere degli ultimi pettegolezzi. Chow e Li-zhen diventano molto amici, fino a quando scoprono che i loro rispettivi coniugi hanno una relazione... |