SINOSSI : Pino Daniele è stato tante cose. Un
cantautore, una rockstar, un’icona pop, ma anche un
compagno di banco, un amico sincero, un marito, un
padre, un napoletano certo, ma innamorato della
Toscana, di Roma e di Milano. Un concentrato di
italianità che però fuggiva gli stereotipi e cercava
ossigeno nei musicisti di tutto il mondo. Questo
documentario è il tentativo di raccontare tutto
questo, partendo dalla sua musica, dalle sue
canzoni, dai suoi esperimenti, fino ad arrivare a un
inedito nascosto. Il film è un’immersione verticale
nella vita di Pino, testimoniata in audio dalle voci
di chi lo ha amato, ci ha lavorato, suonato, girato
il mondo in tour, anche litigato e poi fatto pace.
L’architrave narrativa è una linea del presente che
vede protagonista Federico Vacalebre, giornalista e
critico musicale, che si mette alla ricerca di
quello che resta di Pino e si rende conto che forse
non se n’è mai andato.
Oltre alle interviste
e alle voci di chi lo ha accompagnato nella sua vita
e nella sua carriera, ci sono i videoclip dei grandi
successi di Pino ambientati nella Napoli di oggi,
perché i protagonisti dei suoi testi camminano
ancora per i vicoli di Napoli, con le loro
imperfezioni e le loro ossessioni. E le canzoni
di Pino sono ancora in grado di raccontarli, di
raccontare la Napoli del presente e di quello che
diventerà.
Il
documentario è prodotto da Groenlandia, Lucky Red e
Tartare Film, arriva a dieci anni dalla scomparsa e
a settant’anni dalla nascita del grande cantautore,
Pino celebra la vita e la
carriera di uno dei più amati protagonisti della
musica italiana contemporanea: ripercorre i luoghi
in cui ha vissuto, lavorato e condiviso momenti
preziosi con famiglia e colleghi, e lo fa attraverso
video inediti di backstage, concerti e sale di
incisione.
Oltre alla voce di
Pino Daniele, nel documentario sono presenti le
interviste a tanti artisti con cui ha collaborato,
tra cui Rosario Fiorello, Eros Ramazzotti Zucchero,
Jovanotti, Vasco Rossi, Renato Zero, Fiorella
Mannoia, ma anche James Senese, Rosario Jermano,
Tullio De Piscopo, Tony Esposito, senza tralasciare
importanti testimonianze d’archivio di grandi star
internazionali, come Eric Clapton, Pat Metheny,
Alphonso Johnson e Chick Corea.
Da StanzeDiCinema di Marco Albanese :
Nel
documentario Francesco Lettieri conduce dietro la
macchina da presa Federico Vacalebre,
giornalista e critico musicale, sulle
tracce di un Pino ancora non raccontato, servendosi
di video mai diffusi di concerti, backstage e sale
d’incisione, inediti musicali, foto degli album di
famiglia, appunti tratti dal diario e strumenti
musicali. Ripercorrendo i luoghi in cui
Pino ha vissuto, emergono i sogni, le lotte, le
delusioni, i traguardi e il rapporto con la
famiglia, gli amici e i colleghi che hanno condiviso
tanto con lui.
Pino Daniele è stato un cantautore, una rockstar,
un’icona pop, ma anche un compagno di banco, un
amico sincero, un marito, un padre, un napoletano
certo, ma innamorato della Toscana, di Roma e di
Milano. Un concentrato di italianità che
però fuggiva gli stereotipi e cercava ossigeno nei
musicisti di tutto il mondo. Il documentario cerca
di raccontare tutto questo, partendo dalla sua
musica, dalle sue canzoni, dai suoi esperimenti,
fino ad arrivare a un inedito nascosto. “Pino”
è un’immersione nella vita di Pino, testimoniata in
audio dalle voci di chi lo ha amato, ci ha lavorato,
suonato, girato il mondo in tour, anche litigato e
poi fatto pace. L’architrave narrativa è
una linea del presente che vede protagonista
Federico Vacalebre, giornalista e critico musicale,
che si mette alla ricerca di quello che resta di
Pino e si rende conto che forse non se n’è mai
andato.
Oltre alle interviste e alle voci di chi
lo ha accompagnato nella sua vita e nella sua
carriera, c’è una selezione dei videoclip ambientati
nella Napoli di oggi, perché i protagonisti dei suoi
testi camminano ancora per i vicoli di Napoli e le
canzoni di Pino sono ancora in grado di raccontarli,
di raccontare la Napoli del presente e di quello che
diventerà. |