LUNEDI 7 APRILE ore 21,00
Ingresso € 6,00 Saranno presenti in sala
il Regista Jordan River
e il montatore Alessio Focardi
In collaborazione con
Cineclub Piacenza - W.Lab Cineclub "G.Cattivelli"
Fedic 'Federazione Italiana dei Cineclub'
Un film di JORDAN RIVER
Con: Bill Hutchens, Elisabetta Pellini, Yoon C. Joyce
Costantino Comito, Nikolay Moss
Azione/Biografico - Italia/Usa - 90 minuti
Il nostro destino risiede tra
due mondi paralleli
quello umano e quello trascendentale
un monaco vissuto nel XII secolo
scoprì il segreto per modificarlo.
“Beati e Santi coloro
che prendono parte alla prima resurrezione.
Su di loro non ha potere la seconda morte…”.
Il
nostro destino risiede tra due mondi
paralleli, quello umano e quello
trascendentale. Un monaco vissuto nel XII
secolo scoprì il segreto per modificarlo.
.
Ambientato nel periodo delle Crociate, Il
Monaco che vinse l’Apocalisse racconta la
figura dell’Abate Joachim (Gioacchino Da
Fiore), ponendo l’attenzione sul pensiero
del riformatore monastico e fondatore
dell’ordine forense. Nel XII secolo, con una
sorta di biopic non propriamente
convenzionale ma certamente dall’atmosfera
evocativa, si apre un viaggio poetico e
fantastico, tra umano e trascendentale,
esperienze oniriche e visioni mistiche.
.
Per comprendere al meglio la forza del
personaggio, l’asceta, più di un secolo dopo
la sua morte, viene inserito da Dante
Alighieri nel canto XII del Paradiso della
Divina Commedia: “… Abate Giovacchino di
spirito profetico dotato”. Pochi sanno del
debito culturale di Dante Alighieri.
.
La Divina Commedia stessa è ispirata al
poema De Gloria Paradisi, scritta appunto da
Gioacchino da Fiore. Inoltre, la più
imponente opera di teologia figurale e
simbolica, rarissimo codice miniato
medioevale, è dello stesso autore, “Liber
Figurarum”, di cui esistono al mondo tre
copie, conservate a Reggio Emilia, Oxsford e
Dresda. Il Monaco che vinse l’Apocalisse ha
certamente il grande merito di fare luce su
una figura tanto misteriosa quanto
importante della Chiesa Cattolica, a tal
punto da rappresentare fonte di ispirazione
per numerosi artisti e pensatori
internazionali, tra i quali Montaigne, Hegel,
Joyce, Michelangelo per il Giudizio
Universale.
.
Frutto di anni di ricerca che hanno
coinvolto numerosi studiosi e centri di
ricerca, l’opera fa riflettere su molti temi
della Fede, inclusi quelli legati
all’Apocalisse di Giovanni. Proprio nel
giugno 2024, tra l’altro, Papa Francesco,
nella Giornata Mondiale del Creato, ha
citato pubblicamente Gioacchino da Fiore,
definendolo un grande visionario e ha
rimarcato che ha saputo indicare l’ideale di
un nuovo spirito, faro per coloro che si
avviano alla ricerca teologica. Il regista
Jordan River, tra i pionieri in Italia del
cinema 3D, si pone l’ardito compito di
produrre immagini che siano adeguate alla
dimensione escatologica propria
dell’Apocalisse.