VAN GOGH E IL GIAPPONE


Regia di David Bickerstaff

Genere Arte, Documentario

Gran Bretagna

Durata 85 minuti

L'arte al cinema non può che rappresentare un segnale positivo. Raccontare immagini pittoriche di artisti moderni o contemporanei attraverso il mezzo cinematografico è sempre una scelta coraggiosa, ma anche di impatto sullo spettatore. Una scelta dunque vincente, già dalla maniera naif ma spettacolare, ad esempio, di un Luciano Emmer sin dagli anni Cinquanta. Invece di vedere una mostra, un museo, o un'opera d'arte di persona, magari dall'altra parte del mondo, si può fruire da un grande schermo, approfondendone diversi aspetti. Il caso di Van Gogh al cinema è proprio questo: lo studio approfondito di un autore che è noto nella cultura generica già dai tempi di scuola.
In tanti conosciamo la storia di Vincent: i girasoli, il dipinto che rappresenta la sua stanza con una sedia e un letto spoglio, il gesto drammatico dell'orecchio tagliato, il rapporto e lo scambio epistolare con il fratello Theo che lo ha sempre sostenuto; e poi la frustrazione di non essere compreso e non avere mai venduto un'opera d'arte da solo, le amicizie con i colleghi pittori come Paul Gauguin, le distese naturali di Arles... Insomma, la vita di Van Gogh è stata raccontata in tutti i modi, perfino attraverso una novella noir realizzata interamente da dipinti e grafiche disegnate a mano - Loving Vincent (2017)
Nonostante questa prolifica popolarità del pittore, per gli sguardi curiosi e attenti, ci sono ancora aspetti da scoprire e approfondire. Come in Van Gogh e il Giappone.
Distese floreali dai toni lilla e color pesca; gli alberi di ciliegio ripetuti all'orizzonte o in primo piano; un giallo che brilla, che non esiste in natura da quanto è reso vivido dal pittore; animali esotici come eleganti uccelli dipinti come ornamento della scena; l'acqua che scorre; una geisha al centro completamente ornata da dettagli minuziosi. Questi elementi dal forte richiamo estetico al Giappone sono tra i più ricorrenti e noti di un periodo produttivo di Vincent Van Gogh legato allo studio e alla dedizione nei confronti di questa cultura così lontana, così diversa.
Nell'anno 1887 in particolare Van Gogh inizia un processo di studio del Giappone e delle sue peculiarità. Questo mondo esotico lo attrae perché lontanissimo dalla sua cultura europea, anche geograficamente, infatti non andrà mai, ma la raggiungerà attraverso il suo immaginario.