Il
capolavoro del titolo è la vita
stessa, nel suo compimento e nella sua varietà. Non è il
lavoro, non è la fama, non sono i soldi, è la variabile
quotidiana che ci troviamo di fronte. Si è vivi, nel
momento in cui si decide di non essere morti. Una
graffiante commedia nera, tra noir e ironia.
Il mio capolavoro è la storia di Arturo, un gallerista
d'arte, sofisticato e senza scrupoli, proprietario di
una galleria a Buenos Aires. Renzo è un pittore
scontroso, quasi selvaggio, ormai in forte declino,
detesta il contatto umano ed è al limite dell'indigenza.
Un film sul valore dell’arte contemporanea, un quadro
sociale a tinte foschi, tra cinismo e veri sentimenti.
In fondo cos'è l'arte contemporanea, se non proprio un
grande gioco, dove a vincere non è il più bravo, ma il
più abile a sorprendere e mischiare le carte? Un
riuscitissimo film, ironico e caustico, con due
interpreti e un regista in stato di grazia. Da vedere !
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