FILM-EVENTO

Lunedì 18 Ottobre Ore 21.00

Martedì 19 Ottobre Ore 21.00

Palma d'Oro al Festival di Cannes

Film destinato a diventare di culto!

 

Provocatorio per vocazione, sempre in bilico
tra verità emotiva e stordimento formale.
Violento e delirante
Ma puro e nitido nelle intenzioni
Un bel cazzottone
come non se ne vedevano da un po’

l corpo di Agathe Rousselle ci conduce verso un progressivo smontaggio della famiglia patriarcale, per assemblarne una nuova con i pezzi psichici, meccanici e organici raccolti attraverso relitti e resti lasciati fuori dal pensiero oppositivo. Sullo Splendido "Titane", palma d'oro al Festval di Cannes

Leggi l'articolo completo: testo copiato da https://www.indie-eye.it/cinema/covercinema/titane-di-julia-ducournau-recensione.html
Il corpo di Agathe Rousselle ci conduce verso un progressivo smontaggio della famiglia patriarcale, per assemblarne una nuova con i pezzi psichici, meccanici e organici raccolti attraverso relitti e resti lasciati fuori dal pensiero oppositivo. Sullo Splendido "Titane", palma d'oro al Festval di Cannes

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Il corpo di Agathe Rousselle ci conduce verso un progressivo smontaggio della famiglia patriarcale, per assemblarne una nuova con i pezzi psichici, meccanici e organici raccolti attraverso relitti e resti lasciati fuori dal pensiero oppositivo. Sullo Splendido "Titane", palma d'oro al Festval di Cannes

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IL TRAILER

RECENSIONE INDIE-EYE

Il corpo di Agathe Rousselle ci conduce verso un progressivo smontaggio della famiglia patriarcale, per assemblarne una nuova con i pezzi psichici, meccanici e organici raccolti attraverso relitti e resti lasciati fuori dal pensiero oppositivo.  TITANE è un film splendido!

Titane è uno di quei film che potrebbero essere (o forse saranno) considerati strani, provocatori, ambiziosi, trasgressivi, convoluti. Non è così, a mio avviso. È, invece, un’opera con una sua logica lineare, nel momento in cui sceglie di crearne di proprie e disintegrare lo stesso concetto di normatività. Un racconto sulla mostruosità, che prende tutto quello che è stato detto prima sul tema, lo processa e lo trasforma. Ducournau dimostra qui, come d’altronde aveva fatto di Raw, non solo di saper giocare con linguaggi e registri, ma di avere la capacità di riplasmarli a seconda delle esistenze narrative. Ancora più sorprendente, tuttavia, è lo sguardo con cui ritrae i suoi meravigliosi mostri, l’affetto e la sensibilità con cui ce li racconta per permettere, a nostra volta, di capirli. Magari di amarli. È forse per questo, anche di più che per la perizia tecnica dimostrata, che Titane, per me, diventerà un film di culto per le generazioni a venire, inserendosi nella tradizione horror politica o sociale degli anni ‘70 e ‘80 e che oggi emerge in film diversissimi tra loro e, francamente, mi sembra più viva che mai.  (Cristina Resa - ign.com)