RECENSIONE di
Giulia Lucchini
La maternità è una cosa complessa. E
Maternal, l’opera prima della documentarista
Maura Delpero, bene ci descrive le contraddizioni e le
ambivalenze dell’essere madre. All’interno di un Hogar
(casa famiglia per ragazze di estrazione sociale bassa
in cui giovani adolescenti sono accolte con i loro
bambini) a Buenos Aires convivono queste ragazze madri
insieme a delle suore, che hanno fatto voto di castità e
che di conseguenza non avranno mai figli.
Si dice che “Chi
ha Dio nulla le manca”. Non è il caso di Suor Paola (Lidiya
Liberman) che inizia a sentire il desiderio di essere
madre di fronte alla piccola Nina, una dolce bambina di
quattro anni che è stata abbandonata dalla mamma Lu (Agustina
Malale). C’è chi, come Lu scappa dall’Hogar alla ricerca
della propria libertà e in fuga dalle proprie
responsabilità, e chi invece, come Suor Paola, scopre di
desiderare di essere una madre reale, e non solo
spirituale.
Tra deodoranti
spruzzati nella biancheria intima e casti abiti bianchi
da suora, tra depilazioni fatte con lo scotch e capelli
tenuti rigorosamente coperti sotto il velo, Delpero ci
descrive con grande spirito di osservazione, attraverso
la quotidianità dei gesti e il movimento dei corpi, due
donne apparentemente così diverse, ma nel profondo tanto
simili.
Entrambe
desiderano. Tutte e due trasgrediscono: la prima,
diciassettenne bruscamente trasformata in madre, mal
sopporta quest’impegno, la seconda, appena arrivata a
Buenos Aires per finire il noviziato e prendere i voti
perpetui, desidera prendersi cura di Nina, dormire con
lei e giocarci sotto le lenzuola.
Perennemente in
bilico tra generosità ed egoismo, amore e rifiuto,
responsabilità e libertà è questo l’essere madre. La
Delpero ce lo svela e ci libera da una mistica della
maternità sottolineandone con estrema delicatezza anche
il suo lato nascosto e oscuro.
Liberi dai tabù la
famiglia modello, anzi “modella” come dice un bambino
nel film, può essere di tanti tipi: l’importante è che
ci si prenda cura dell’altro. Un piccolo gioiello, da
vedere. |