Italia
- Drammatico - 132'
Le schede :
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Cinematografo
Un uomo, rimasto
vedovo della moglie suicida, si aggira per Parigi in preda a una
irrefrenabile malinconia, dovuta, oltre che alla perdita della sua
compagna, a un passato confuso e alla perdita della giovinezza.
L'incontro con una giovanissima ragazza borghese e il loro fulmineo
rapporto sessuale cambierà la vita di entrambi. Ma l'uomo sembra
imprigionato in una sorta di ossessione erotica, che solo in un
primo tempo è condivisa dalla giovane. Quando scemerà l'interesse
della ragazza per quel rapporto senza futuro, questa ucciderà il suo
amante.
Film discusso ma non discutibile, Ultimo tango a Parigi
reca l'impronta di quello che può essere considerato il vero autore
del film: Marlon Brando. Bertolucci non sarà mai più così sincero e
ossequiente con la storia che racconta. A supporto di questa tesi
resta il fatto che quando Brando è assente il regista cerca di
reimpadronirsi della storia con uno stile "Truffaut" fastidioso e
ingiustificabile. La presenza di Jean-Pierre Léaud è in tal senso
indicativa. Il solo modo di non essere travolto da Brando era quello
di mettersi al servizio delle studiate improvvisazioni del geniale
attore. E Bertolucci lo ha fatto, sia pure con qualche sofferenza.
Il risultato è un film ibrido ma entusiasmante.
Quando il film fu distribuito era già stato preceduto dalle cronache
scandalistiche, che avevano speculato su alcune sequenze di grande
impatto erotico, per allora. In seguito abbiamo visto ben altro. E
in quelli che si possono considerare anni contraddittori e che
vengono denominati secondo i casi, anni di piombo, di restaurazione
e altre definizioni pseudo storico-sociali, il film venne ritirato e
i negativi distrutti; tutto con un furore da inquisizione. Per
fortuna si salvò qualche copia... |