Turchia
- DocuFilm - 80 -
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Sono centinaia di
migliaia di gatti turchi vagano liberamente per la metropoli di
Istanbul. Da migliaia di anni hanno gironzolato entrando e uscendo
dalle vite degli abitanti, diventando una componente essenziale
delle tante comunità che rendono unica la città. Vivono tra due
mondi, quello selvaggio e quello domestico, portano gioia e voglia
di vivere nelle persone che scelgono di adottare. A Istanbul i gatti
incarnano il caos e la cultura della metropoli e questo incredibile
documentario ne racconta le diverse anime attraverso i suoi gatti.
"Kedi" in turco significa gatto e il documentario "Kedi - La città
dei gatti" è un omaggio ai piccoli felini che abitano la capitale
turca. La regista Ceyda Torun, al suo esordio cinematografico
con un documentario, racconta di come migliaia di gatti girino
liberamente in una metropoli della quale sono parte essenziale. Gli
abitanti non vedono in loro dei semplici animali ma i custodi
dell'anima del luogo: del resto la caotica ed elegante vecchia
Bisanzio è in continua trasformazione, ma ha nei suoi cittadini a
quattro zampe una costante preziosa.
Da due mesi di riprese effettuate con droni e “macchine fotografiche
per gatti”, in modo da avere panoramiche sui tetti così come scene
in soggettiva, sono stati distillati settanta minuti in cui, da
spettatori, visitiamo i vicoli e le strade della città in compagnia
di sette guide d'eccezione, ognuna con peculiarità caratteriali
diverse. Si comincia con Sari, una mamma gatta rossa e bianca che
trascorre ore davanti a un negozio, fissando i clienti finché non
ottiene cibo da portare ai suoi cuccioli. Bengu, invece, è grigia e
dispensa fusa in cambio di coccole agli operai della zona
industriale. Aslan, soprannominato "Little Lion" per il pelo lungo e
la folta criniera, lavora come cacciatore di topi nei dintorni di un
locale al porto, ricevendo come paga dell'ottimo pesce fresco.
Psikopat, una gatta bianca e nera dal forte temperamento, vive
invece in una delle zone più vecchie e appare un po' matta: gelosa
del marito, sa farsi rispettare da tutti, cani randagi compresi. Poi
si fa la conoscenza di Gamsiz, nel quartiere degli artisti, di Deniz,
che è la mascotte del mercato biologico, e infine di Duman,
residente nel quartiere chic in cui si trova il suo ristorante
preferito.
Sentiamo raccontare di loro dalla gente del posto che sa prendersene
cura senza mai interferire nell'equilibrio tra vita selvatica e
domestica che queste creature conservano.
C'è chi fa notare come i gatti regalino benessere, abbiano tante
diverse personalità proprio come gli umani e cambino una volta
diventati genitori. Si riflette su come alcuni sembrino gelosi,
altri più sensibili e tutti sappiano vivere, viziandosi, cercando
coccole e mantenendosi indipendenti.
Si ascoltano frasi di persone semplici ma che custodiscono grandi
verità come "se sei capace di apprezzare la compagnia di un gatto,
di un fiore o di un uccellino, allora il mondo è tuo".
Di alcuni gatti è messo in luce lo spirito combattivo ma anche la
capacità di non avvelenarsi l'esistenza, il che li rende
d'ispirazione per molti bipedi. Si evince che siano ben consci di
chi adottare come padrone, anche se raramente ne hanno uno solo, e
si osserva come salvino chi ha bisogno di innamorarsi nuovamente
dell'esistenza.
"Kedi - La città dei gatti" celebra il mistero, le sfaccettature e
l'importanza di animali in cui ritroviamo i nostri stessi vizi e
virtù ma che ci migliorano. Noi ci prendiamo cura di loro e loro di
noi, insegnandoci a salvaguardare l'autonomia di chi amiamo.
Adottati da intere comunità, sono lo specchio delle persone con cui
decidono di interagire e dei luoghi in cui decidono di dimorare.
Insomma, un gioiellino per amanti dei gatti ma non solo. (Serena
Nannelli)
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