Uscito nelle sale a gennaio, il film di Francesco Amato è stato
accolto con grande favore e partecipazione dal pubblico.
Protagonista l’emozione: 18 regali è un inno alla vita, una
struggente celebrazione dell’amore madre-figlia che commuove e da
speranza. Un amore potente, indelebile, che ha la forza di non
arrendersi quando tutto intorno crolla.
Ispirato alla straordinaria storia di Elisa Girotto, la donna che ha
commosso il mondo lasciando 18 regali per i futuri compleanni della
figlia quando ha scoperto di avere poco tempo per vederla crescere.
Elisa, incinta, fa un'ecografia di
controllo: è una bambina, e sta bene. Ma a non stare bene è invece
Elisa, che scopre di avere un tumore. Essendo una donna estremamente
concreta - anche perché il marito Alessio lo è molto meno - Elisa si
adopera per provvedere al futuro di quella figlia che forse non
riuscirà a conoscere, arrivando al punto da preparare per lei 18
regali, uno per ogni compleanno, fino alla maggior età. Ma la figlia
Anna accoglierà quei regali non tanto come un dono d'amore, quanto
come una pesante eredità, o una sorta di macabro ricatto morale. Il
giorno del suo 18esimo compleanno si sottrarrà al rito, andando
incontro alla più incredibile delle sorti: trovarsi faccia a faccia
con la madre scomparsa.
Francesco Amato, regista e
cosceneggiatore (con Massimo Gaudioso e
Davide Lantieri) fa del suo meglio per
evitare le trappole del pietismo e della lacrima gratuita, e la sua
mano (più) leggera cerca strade meno convenzionali e soluzioni
narrative meno manipolatrici. Anche la svolta soprannaturale
della vicenda, che vede Anna adulta confrontarsi con la propria
madre incinta di lei, è gestita con un certo pudore. Sono ben seminati alcuni elementi
simbolici, come la propensione di Anna a tuffarsi all'indietro o lo
scambio delle scarpe fra madre e figlia, parte di quel percorso di
crescita che a Elisa e Anna è mancato.
Amato sceglie di imprimere alla sua storia il tono disincantato e
iconoclasta dell'adolescente che ne è protagonista, e Benedetta
Porcaroli entra bene in quell'atteggiamento strafottente, mentre
Vittoria Puccini presta al ruolo di Elisa la sua immagine di persona
precisa e rigorosa, risultando perfettamente credibile nei panni di
una pianificatrice che, anche di fronte ad una malattia letale,
continua imperterrita a stilare liste. 18 regali fa la scelta coraggiosa di raccontare un rapporto
mamma-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità,
indipendentemente dalle condizioni entro cui si dipana. E pone una
domanda davvero dolorosa: come si fa a tagliare il cordone
ombelicale emotivo dalla propria madre quando si è a malapena fatto
in tempo a tagliare quello fisico? |